Alcuni oltretti sagaci avranno notato la scomparsa improvvisa della campagna di sensibilizzazione internazionale "Un correttore di bozza per Aquaro". Ebbene, oltretti, ci spiace darvi questa notizia così (se siete in piedi, sedetevi. E se siete già seduti, sdraiatevi sotto la scrivania) ma i soliti bene informati ci avvertono che Angelo, nostro adorato, ci ha (come si dice a Roma)
sgamato. Già. Così si sarebbe dotato di correttore di bozza, ma senza usufruire del nostro esclusivo servizio apposito, peraltro gratuito e grondante amore da tutte le parti. Noi l'avremmo fatto davvero, ed è con la morte nel cuore che sfogliando le ultime due uscite de Il venerdì di Repubblica abbiamo compreso la triste verità: mollare sulla pagina un misero "Sole mio" invece di "'O Sole Mio" (nella recensione di Missy Elliott pubblicata il 29 luglio scorso) e due anoressici "Life Love Us" e "Fire in the Hearth" (rispettivamente "Life Loves Us" e "Fire in the Heart", nel pezzo su Nicolette del 5 agosto) e poi più nulla ci sembra un segnale piuttosto evidente.
Non ci consola leggere che i Colder hanno pubblicato un disco dal titolo "Sonar By Day", quando invece è solo una compilation nella quale compariva un loro brano, e quando incontriamo il solito "Losing My Self", invece che "Myself", non ci fa quasi più effetto. Un déja senz'accento sulla e ci passa inosservato nello Scusate il ritardo dedicato a Natalie Imbruglia, e ora sappiamo che tutto è perduto.
Aquaro, continueremo ad amarti da lontano, prima che cominciassimo a sognare che anche tu provassi qualcosa per noi... Come Anna Karenina andremo a buttarci sotto a un treno. Ma siccome qui non passa nulla, opteremo per una fine meno incerimoniosa e andremo a ingozzarci di cornetti alla crema. Addio, mondo oltro crudele.